Covid: dimezzate visite e diagnosi per pazienti reumatici

(ANSA) – ROMA, 28 SET – “La pandemia ha lasciato degli
strascichi pesanti per noi persone con patologie reumatologiche:
in un anno e mezzo le nuove diagnosi sono crollate di quasi il
50% rispetto al 2019, con picchi del 70% al Sud”. Questa al
denuncia dell’Associazione Nazionale Persone con Patologie
Reumatologiche e Rare (Apmarr) a due settimane dalla Giornata
Mondiale delle Malattie Reumatiche del 12 ottobre.
    A fronte di questa situazione, spiega Antonella Celano,
presidente di Apmarr, “reumatologi, medici di medicina generale,
farmacisti, associazioni pazienti, Regioni e Governo devono
essere uniti tutti insieme per utilizzare al meglio i fondi del
PNRR a favore delle persone con malattie reumatologiche e rare”.
    Per farlo, Apmarr punta su Telemedicina, Territorio, Tech e
lancia il progetto Essere 3T in reumatologia.
    Oggi sono oltre 5 milioni in Italia i malati reumatici, di
cui almeno 700 mila con patologia severa. “Dobbiamo garantire
loro, anche grazie all’utilizzo della tecnologia digitale e dei
fondi in arrivo grazie al Recovery – conclude Celano – la tanto
spesso teorizzata continuità ospedale-territorio e lo sviluppo
di una rete di sostegno sanitaria, assistenziale, sociale, senza
più differenze tra la varie aree del Paese”. (ANSA).
   

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