Civil War, arriva il disaster-political-movie firmato Garland

Nessuna spiegazione, ma solo
un’America divisa, in guerra e senza acqua. Si combatte nelle
piazze, sulle highway, nei parchi, negli aeroporti e il nemico è
un altro americano proprio come te. Questo il
disaster-political-movie a firma di Alex Garland in sala dal 18
aprile con 01.
    Ecco i protagonisti e la storia: il giornalista Joel (Wagner
Moura) e la fotografa Lee (Kirsten Dunst) da bravi cronisti
hanno deciso sia rimasta una sola storia da raccontare:
intervistare un Presidente degli Stati Uniti (che somiglia molto
a Trump e interpretato da Nick Offerman), ormai da tempo
trinceratosi a Washington mentre dilaga una feroce Guerra Civile
che ricorda il 6 gennaio di Capitol Hill, ma moltiplicato alla
potenza.
    I due giornalisti partono così per un viaggio verso la capitale,
cui si aggregano l’anziano e claudicante reporter Sammy (Stephen
McKinley Henderson) e la giovane fotografa Jessie (Cailee
Spaeny) che vede nella Lee un modello da seguire.
    Per loro inizia un viaggio on the road tra mille feroci micro-
conflitti, centinaia di auto abbandonate, rumorosi elicotteri da
guerra mentre quel che resta del governo ufficiale, che fa capo
al presidente, si scontra con le truppe congiunte Occidentali di
Texas e California.
    A parte il cinismo esasperato di questi giornalisti che
preferiscono fotografare la morte di un collega piuttosto che
salvarlo, momento cult di Civil War è quello che vede
protagonista il grandissimo Jesse Plemons nei panni di un
soldato secessionista con le idee molto chiare su chi è
americano e chi no. E così quando si trova in servizio a un
posto di blocco, con tanto di inquietanti occhiali dalle lenti
rosse, è capace di interrogatori estremamente sincopati ed
efficaci. Da parte sua solo qualche domanda sulla provenienza e
forse sei salvo, ma se ti spacci per americano e i tuoi tratti e
il tuo cognome dicono il contrario un colpo di mitra al petto e
si chiude la questione.
   

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