Castellitto, ‘sul tax credit è giusto moralizzare’

Sul tax credit in riduzione, il
ministro della cultura Gennaro Sangiuliano “sta dando una
sistemata, moralizzazione forse non è la parola più adatta ma è
il senso. Ci sono stati in passato finanziamenti a pioggia,
commessi errori e bisogna essere intellettualmente onesti per
ammetterlo, dare un ordine – dice all’ANSA Sergio Castellitto –
era necessario, certo rischia di tagliare le gambe ai produttori
più fragili e mi sembrerebbe anche naturale andare verso una
protezione per opere prime e seconde”. Lo spiega da regista e da
presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia commentando
la volontà del ministro che alla Festa dell’Innovazione a
Venezia qualche giorno fa ha criticato duramente la deriva del
tax credit, dell’uso smodato di finanziamenti pubblici al cinema
che hanno in passato portato alla realizzazione di film mai
usciti o che faticano ad uscire. Il mondo del cinema su questo
ridimensionamento è sceso in piazza la settimana scorsa urlando
che ‘il cinema è i titoli di coda’ perché i finanziamenti
bloccati a loro volta bloccano i set e dunque il lavoro.
    Castellitto non prende le distnze da Sangiuliano, anzi, “ma non
ne faccio una cosa politica, piuttosto tecnica” dice.
    Intanto nella sala cinema del Centro Sperimentale di
Cinematografia a Roma, lo storico edificio razionalista che è la
più antica scuola di cinema, dice: “Essere un giovane oggi non è
facile, mi tremano i polsi” e non solo per l’accesso ai
finanziamenti quanto per il contesto precario in cui si vive.
    Talmente precario che da presidente tiene moltissimo alla tre
giorni Diaspora degli artisti in guerra (19-20-21 giugno, aperto
a tutti) in cui “pur ammettendo l’inutilità del gesto, perché
certo la guerra non la fermeremo da qui”, ha messo su un
programma vetrina di artisti da Ucraina, Israele, Siria e altri
paesi e di dialogo. “Avremo Aleksandr Sokurov, Ali Asgari, David
Grossman, Hagai Levi”, anticipa oltre a Francesca Mannocchi,
Stefano Savona, il cardinal Ravai e molti altri. “I giovani
della Scuola con i loro docenti – dice – filmeranno tutto in un
film testimonianza che potrà aiutarli anche a dare un senso alla
loro professione”.
    In dialogo con lo scrittore Edoardo Albinati, presenti alcuni
docenti come Alba Rorwacher, Daniele Luchetti, Antonietta De
Lillo, Castellitto conferma l’interesse nella ricerca di una
sala per la Cineteca (doveva essere il cinema Fiamma in
un’operazione tenuta a battesimo dall’allora ministro Dario
Franceschini con l’allora presidente Csc Marta Donzelli) da
trovare tra le storiche capitoline e abbandonate. “Ma intanto
pensiamo a queste mura storiche che con i soldi del Pnrr
possiamo ammodernare, fedeli all’idea di investire qui dentro i
soldi”.
   

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