lunedì, 5 Maggio 2025
Carmen Consoli, Balistreri rivoluzionaria contro il patriarcato

“Che ne è della canzone politica alla
Balistreri? Oggi si assiste a un impoverimento del linguaggio,
al fenomeno della mancanza di contenuti, una cosa che riguarda
tutta l’arte e dunque anche il cinema. Siamo insomma in una
situazione orwelliana. Rosa è invece rivoluzionaria, la sua
cultura nasce dal nulla, impara a scrivere e leggere da sola e
si circonda di intellettuali, capisce che la cultura è l’unica
cosa che la può far evolvere. Non si piega ai soprusi, non fa
parte del ciclo dei vinti, è una rivoluzionaria contro il
patriarcato”. Così a Roma Carmen Consoli, che ha curato le
musiche di ‘L’amore che ho’, biopic sulla cantante popolare
siciliana, già al 42/o Torino Film Festival e ora in sala dall’8
maggio.
Liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Luca Torregrossa,
il film, diretto da Paolo Licata che ne firma anche la
sceneggiatura con Maurizio Quagliana, Heidrun Schleef e Antonio
Guadalupi, ha nel cast ben quattro attrici, Lucia Sardo,
Donatella Finocchiaro, Anita Pomario e Martina Ziami, che
prestano il volto a Rosa Balistreri nelle diverse fasi della sua
vita. Il tutto per raccontare questa incredibile artista che è
stata non solo simbolo del Mezzogiorno e della sua cultura, ma
anche una cantautrice che ha lottato per i diritti dei
lavoratori, contro la mafia e a favore dell’emancipazione
femminile. Una donna, nata poverissima, che ha visto la galera e
tanta tragedia intorno a sé. Una cantante popolare che si
avvicina alla cultura italiana ufficiale grazie ai suoi incontri
con Dario Fo, Andrea Camilleri, Franca Rame, Renato Guttuso.
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