Cannes Classics festeggia Chaplin e ospita Tarantino

(di Alessandra Magliaro) Cannes Classics, la sezione del
festival di Cannes (13-24 maggio) dedicata alla memoria del
cinema, apre il 13 maggio celebrando il centenario de La Febbre
dell’oro, il film muto di Charlie Chaplin con il personaggio del
vagabondo Charlot alle prese con il rude mondo dei cercatori
d’oro. Un restauro in 4K realizzato dalla Fondazione Cineteca di
Bologna presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata.
    Quentin Tarantino, habitué del festival, che gli ha conferito
la Palma d’Oro per Pulp Fiction nel 1994, torna a Cannes per
guidare due dibattiti sui western di George Sherman.
    Tra le anteprime Moi qui t’aimais (Io che ti amavo) sulla
leggendaria coppia Simone Signoret e Yves Montand, raccontata dalla francese Diane Kurys che fu tra l’altro la prima regista
ad aprire un festival di Cannes (era Un Homme amoureux nel
1987). Il regista messicano Alejandro González Iñárritu torna a
Cannes per celebrare il 25/o anniversario del suo film
d’esordio, il fantastico Amores Perros, che vinse il Gran premio
alla Semaine de la Critique. L’attore americano Shia LaBeouf
presenta Slauson Rec sulla sua esperienza nella omonima scuola
di recitazione gratuita di Los Angeles e il francese Raphael
Quenard il comico Amo il Perù.
    Si vedranno tra gli altri i restauri di Sode di John Woo
(1992), leggendario maestro del cinema di animazione di Hong
Kong; Raggio di sole di István Szabó (1999), Merlusse di Marcel
Spagnol (1935), oltre ad una proiezione per il 50/o anniversario
di Qualcuno volò sul nido del cuculo. Anche Kevin Smith tornerà
a Cannes con Dogma: Resurrected, celebrazione del 25/o
anniversario del film presentato Fuori Concorso nell’edizione
del 1999 del festival.
    Il figlio di David Lynch, Riley, sarà presente alla
proiezione in prima mondiale del documentario dedicato al padre,
morto il 16 gennaio scorso: David Lynch, un enigma a Hollywood
in cui Stéphane Ghez racconta Lynch come creatore di libertà
assoluta, che ha costruito la sua opera come un enigma da
decifrare tra sogno e realtà. Emozioni promette My Mom Jayne, il
film documentario di Mariska Hargitay dedicato alla madre, la
star Jayne Mansfield, ‘rivale’ di Marilyn Monroe negli anni ’50-’60. Mariska aveva tre anni quando sua madre morì
tragicamente in un incidente d’auto all’età di 34 anni. Il film
segue Mariska mentre cerca di conoscere, comprendere e
abbracciare sua madre per la prima volta. Attraverso interviste
intime e una raccolta di foto e filmati amatoriali inediti,
affronta l’eredità pubblica e privata di sua madre e scopre gli
strati e la profondità di chi era Jayne, non solo per il suo
pubblico, ma anche per coloro che le erano più vicini.
    La sezione si chiuderà con un nuovissimo restauro 4K di Barry
Lyndon di Stanley Kubrick, presentato nel formato fotografico
del film di 1.66:1, come specificato in una lettera dell’8
dicembre 1975 scritta da Kubrick ai proiezionisti.
   

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