Calcio: Cannavaro, ‘allenare Napoli? E’ solo questione di tempo’

“È solo una questione di tempo, so
che se inizierò a fare questo lavoro mi verrà data sicuramente
l’opportunità. Napoli è una squadra che tutti vorrebbero
allenare gratis, ha una qualità tecnica superiore ad altre
squadre. Ho sempre detto che la panchina del Napoli è un
obiettivo”: così Fabio Cannavaro a Radio Serie A nel programma “Storie di Serie A”.
    “Quest’anno era un’idea più dei media che della società – ha
aggiunto l’ex difensore – però io vado avanti per la mia strada:
non mi ha regalato mai niente nessuno, ho la testa dura e ho
sempre sudato quello che ho avuto. Sento ancora il fuoco dentro,
quella è la voglia che mi fa stare sereno: aspettiamo”.
    “Io alleno dal 2014, quando Marcello Lippi mi portò in Cina
con lui – ha aggiunto – per tanti è vista come un’esperienza non
delle migliori, però in Asia in quel periodo c’erano grandissimi
allenatori. Ho avuto la fortuna di far bene, vincere e rimanere
cinque anni, durante i quali ho potuto allenare giocatori come
Paulinho, Pato, Talisca e Witsel. Sono tornato qui nel periodo
del Covid, ho rifiutato la panchina della Polonia perché pensavo
di trovare qualche nazionale migliore e dissi di no, anche
perché c’era poco tempo per lavorare. Mi sono reso conto poi che
l’esperienza cinese non è vista bene, non ho capito perché. Ho
pazienza e aspetto: è quello che voglio e che mi piace fare”.
    Cannavaro parla poi di Daniele De Rossi: “Daniele è l’esempio
che forse si avvicina più al mio – dice – È andato a Ferrara e
dopo ha avuto l’opportunità di allenare la Roma, una grande
squadra con grandissimi giocatori. Adesso stanno facendo quello
che era nell’immaginario di tutti quanti”.
    “Allenatori che mi hanno fatto annoiare? Daniel Passarella, a
Parma, non capì il momento: invece che essere duro con noi,
avrebbe dovuto essere più morbido – ricorda Cannavaro – Poi ho
avuto grandi allenatori: Malesani già vent’anni fa parlava di
calcio moderno, quello che oggi vedi con il Manchester City o
con Roberto De Zerbi. Non penso che qualcuno si sia inventato il
calcio: c’è chi lo racconta meglio”.
    Cannavaro torna a parlare del Napoli: “La scorsa stagione c’è
stato tanto lavoro da parte della società, da parte del suo
allenatore e dello staff. Era una macchina perfetta. –
sottolinea – Quest’anno è entrata in un vortice di negatività
che ha fatto sì che i giocatori iniziassero ad avere più dubbi
che certezze. È brutto vedere a metà classifica una squadra che
ha vinto l’anno prima”.
    “Il Bologna di Thiago Motta è una squadra divertente, mi
ricorda un po’ il Bayer Leverkusen – continua Cannavaro – C’è
tanto lavoro dell’allenatore, ma anche di società e dirigenti
che hanno preso giocatori che non tutti conoscevano a inizio
anno, ma che erano già forti. Mi auguro che arrivino in
Champions”.
   

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