giovedì, 8 Maggio 2025
Asm e Sacco insieme su corretta nutrizione per sviluppo feto

(ANSA) – MILANO, 02 MAR – Fornire un’adeguata consulenza
nutrizionale alla donna che aspira ad avere un figlio: è questo
lo scopo dello studio che l’Associazione Italiana per lo Studio
delle Malformazioni (ASM) sta cofinanziando, al Laboratorio “Pardi” dell’Ospedale “Sacco” di Milano. In particolare,
attualmente, una ricerca sulla correlazione fra l’alimentazione
della futura mamma e l’andamento della crescita dell’embrione e
del feto, valutando poi la salute del bambino, sulla quale la
nutrizione materna prima del concepimento e durante i nove mesi
provoca effetti a lungo termine, inclusi quelli sul profilo di
rischio cardiovascolare della prole. In occasione della giornata
mondiale dei difetti congeniti che si celebra il 3 marzo Asm,
ricordando che ogni anno, in Italia, nascono circa 20mila
bambini, uno ogni 25 minuti, affetti da patologie malformative,
e 50mila che hanno bisogno di cure particolari nel periodo
neonatale e nell’età pediatrica,
fa il punto sulla ricerca.
“Negli ultimi anni – sottolinea Irene Cetin direttore
dell’Unità Operativa Complessa di Ostetricia e Ginecologia
all’Ospedale “Buzzi” di Milano e membro del Comitato Scientifico
di ASM – oltre alle scoperte genetiche, la ricerca si è
focalizzata sugli aspetti ‘epigenetici’, che sono responsabili
di alterazioni dello sviluppo intrauterino e postnatale.
L’epigenetica è tutto ciò che regola l’espressione dei geni
fetali e porta al cosiddetto “programming intrauterino delle
malattie dell’età adulta”. Un campo di studio molto attuale, che
ci consentirà di lavorare sulla prevenzione attraverso la
nutrizione, la supplementazione e lo stile di vita”.
L’Associazione assegna premi a giovani studiosi impegnati in
progetti di ricerca innovativi riguardanti le cause, la diagnosi
e la terapia delle malattie congenite e acquista apparecchiature
da destinare ad ospedali pubblici, per ecografie ed esami
prenatali. Inoltre, sono state donate a reparti ospedalieri in
tutta Italia incubatrici da trasporto per garantire una maggiore
assistenza ai neonati sofferenti o prematuri, e respiratori
all’avanguardia per ridurre l’impegno polmonare del neonato.
(ANSA).