Armie Hammer, fui abusato da un religioso a 13 anni

(ANSA) – NEW YORK, 04 FEB – Due anni dopo esser finito
all’indice di Hollywood per accuse di molestie sessuali condite
di ‘fetish’ e cannibalismo, Armie Hammer cerca di ricostruirsi
una reputazione raccontando la sua versione della storia.
    L’attore di Chiamami Con il Tuo Nome e The Social Network rivela
di aver contemplato il suicidio dopo esser caduto in disgrazia e
attribuisce le sue preferenze sul sesso all’esser stato
molestato da un religioso quando aveva 13 anni. Hammer e’ stato al centro di un’inchiesta della polizia di Los
Angeles dopo esser stato accusato su Instagram di stupro nel
2021 da una donna di nome ‘Effie’. In un’intervista alla
newsletter di Graydon Carter ‘Air Mail’ l’attore nega ogni
addebito penale, ma ammette di aver commesso abusi contro ex
partner incontrate su Internet. Hammer dice ora che i suoi
interessi per pratiche sessuali bondage e sadomaso nascono dagli
abusi subiti da teen-ager. “Introdussero la sessualità nella mia
vita in un modo di cui non avevo assolutamente controllo. Non
potevo reagire. Da allora ho sempre voluto essere in controllo
della situazione in fatto di sesso”. ‘Air Mail’ afferma di aver comprovato la storia degli abusi
dalla nonna di Hammer. Negli ultimi due anni l’attore ha
lavorato come agente immobiliare alle Caimane e passato periodi
in riabilitazione.
    L’anno scorso un documentario di Discovery+ ne ha passato in
rassegna la debacle tra cui il licenziamento da una serie di
nuove produzioni incluso un film con Jennifer Lopez.
    Nell’intervista, l’attore evoca anche il giorno in cui, in preda
alla disperazione, tento’ il suicidio: “Entrai in acqua e nuotai
fino a quando potevo, sperando di annegare o di essere investito
da una barca o mangiato dagli squali”, racconta: “Poi mi sono
ricordato che i miei figli erano sulla riva, che non potevo
fargli questa cosa”. (ANSA).
   

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