Al vaglio a Trieste i modelli di cura esportabili nei Balcani

“Costruire percorsi congiunti in
un’area così importante e prioritaria come i Balcani
occidentali, percorsi di riforma dei sistemi sanitari in
un’ottica legata meno alle cure ospedaliere e più alle cure
territoriali”. Così Gian Matteo Apuzzo, del Centro europeo per
l’assistenza sanitaria primaria dell’Oms, spiega l’obiettivo del
workshop in corso nella sede dell’Iniziativa Centro Europea a
Trieste, dedicato al trasferimento di conoscenze sui modelli di
assistenza primaria nei Balcani occidentali in relazione
all’organizzazione dei servizi e del personale sanitario.
    “Questo incontro è promosso dall’Ince e dall’ufficio per la
assistenza primaria dell’Oms Europa – ricorda Apuzzo – insieme
stiamo costruendo un modello di cura sempre più vicino ai
cittadini, che possa rispondere ai bisogni dei territori, con
principi condivisi, ma con un’applicazione ovviamente molto
centrata sulle specificità di ogni territorio”.
    Dal sistema sanitario italiano verranno acquisite alcune
buone prassi, considerando che, rileva sempre Apuzzo, “il
sistema territoriale in Italia, in alcune regioni in
particolare, come il Friuli Venezia Giulia, è sicuramente un
esempio. C’è anche la risposta da dare alle malattie croniche,
perché ovviamente noi abbiamo in Italia una grande esperienza di
risposta all’invecchiamento della popolazione. E un altro
aspetto riguarda la salute mentale, quindi l’organizzazione dei
sistemi e dei servizi che i Balcani possono considerare come
buona pratica, e lo stanno già facendo”.
    Durante l’incontro si lavorerà “su uno degli strumenti
principali dell’Oms Europa, che è la cosiddetta roadmap per i
Balcani occidentali che va fino al 2025 – conclude Apuzzo –
siamo circa a metà strada. Questo evento, e come altri che
stiamo facendo, serve a costruire l’ultima parte di un percorso
congiunto, che porti al rafforzamento della assistenza prima. Da
questo appuntamento raccoglieremo degli input per programmare i
prossimi due anni di roadmap”.
    Nina Kodelja, vice segretario Ince, ha indicato che “questa
tre giorni dedicata all’ assistenza sanitaria primaria nei
Balcani occidentali è frutto della consolidata collaborazione
tra l’Ufficio Regionale OMS per l’Europa e la CEI. La
partnership tra la CEI e l’OMS si sta rafforzando – ha spiegato
– a partire dalla creazione di una task force congiunta,
composta da importanti funzionari sanitari, in risposta
all’emergenza Covid 19, fino a specifiche attività congiunte
come questo incontro a Trieste, co-organizzato dalle due
organizzazioni”. Kodelja ha ricordato che “oltre 30 partecipanti
provenienti da tutta la regione dei Balcani occidentali,
rappresentanti dell’OMS, specialisti e altre figure si
scambieranno le migliori pratiche e discuteranno i problemi
comuni nell’ambito dell’assistenza sanitaria di base, sperando
di poter identificare approcci comuni e raccomandazioni
politiche per il futuro. Questo evento è rilevante sia per
l’attuazione della missione generale della CEI, ovvero il
processo di integrazione europea, sia per l’attuazione della
Roadmap dell’OMS per la salute e il benessere nei Balcani
occidentali, che mira anche a ridurre il divario tra l’UE e i
Balcani occidentali nel settore delle politiche sanitarie, e che
è stata approvata a margine del vertice CEI del 2021”.
   

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