AirTag, negli Usa 150 denunce per stalking con gadget Apple

(ANSA) – MILANO, 08 APR – Sono 150 le denunce che, in otto
mesi, il Dipartimento di Polizia degli Stati Uniti ha ricevuto
nel merito di un uso scorretto degli AirTag. Lo rende noto il
sito Motherboard, che ha ottenuto i dati che evidenziano come i
piccoli gadget di Apple, che fanno da localizzatori gps, siano
spesso utilizzati per tracciare oggetti e persone senza che
queste lo sappiano. Delle 150 denunce menzionate dal sito, 50
arrivano da donne che si sono ritrovate in auto, in borsa o tra
gli effetti personali, AirTag non di loro proprietà. Nei mesi
scorsi, Apple aveva rilasciato un aggiornamento dell’app per iOS
con cui identificare AirTag estranei nei dintorni e una guida
online sulla loro sicurezza, a seguito di nuove segnalazioni
giunte via Twitter. La metà delle donne, che ha sporto denuncia
alla polizia, ha affermato di avere già il sospetto di un ex
partner pronto a tracciarle in qualche modo. In un rapporto, una
ragazza spiega di aver chiamato le forze dell’ordine perché
vedeva spesso un uomo seguirla. Poco dopo, con gli agenti, ha
scoperto di avere in auto un AirTag. Lo scorso dicembre, Apple
aveva rilasciato un’app per Android per consentire il
rilevamento di un AirTag sconosciuto per i non possessori di un
iPhone. Come sottolinea Motherboard, iniziano a emergere,
soprattutto sui social, riferimenti all’uso degli AirTag per la
tratta di esseri umani a scopo di prostituzione. Oltre ad alcuni
video con hashtag #airtag e #sextrafficking, ad oggi senza
alcuna prova concreta, a fine dicembre 2021 la polizia di
Crowley, nel Texas, ha avviato un’indagine per alcune
segnalazioni di stalking via AirTag: “Sono collegati in qualche
modo al traffico sessuale. Così possono tenere d’occhio le
vittime fin quando non è un ‘buon momento’. Una situazione molto
pericolosa” le parole rilasciate al canale locale Katc 3.
    (ANSA).
   

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