A “Un pasteur” di Hanquet la Genziana del Trento Film Festival

Una vita sospesa, fuori dal tempo e
in un mondo inaccessibile, alle prese con la solitudine e con un
avversario invisibile: la storia di Félix, un giovane pastore
malinconico e riservato, ha stupito e commosso la Giuria
internazionale del 72. Trento Film Festival, che ha quindi
assegnato al film Un pasteur di Louis Hanquet (Francia/2024/71′)
la Genziana d’oro Miglior film – Gran Premio “Città di Trento”.
    “Il film offre l’ipnotizzante ritratto di un giovane uomo e
della sua scelta esistenziale, capace di lasciarci tutti
ammirati. Il regista cattura diversi momenti nella vita di
Felix, circondato dai suoi animali, siano essi cani o pecore, di
cui sa prendersi cura in maniera sensibile e attenta. Nella
visione d’insieme che ci offre, Un pasteur ci richiama al
rispetto e all’umiltà di fronte a una comunità composta da
animali, uomini e natura che coesistono in armonia”: questa la
motivazione della Giuria. Félix vive da solo e lavora con il
padre per allevare il gregge di famiglia: dall’autunno alla
primavera si prende cura dei suoi animali, li nutre e li
custodisce nelle fitte foreste di lecci delle prealpi francesi.
    In estate, lascia il padre e percorre più di duecento chilometri
a piedi per condurre la mandria ai pascoli di montagna, fino
alla valle dell’Ubaye, nelle Alpi dell’Alta Provenza. Lì, per
lunghi mesi, lontano da tutto e da tutti, vive in un mondo fatto
di rocce, dove si aggira un essere invisibile: il lupo.
    “Ha vinto la montagna vera, antica e al contempo
attualissima, la montagna ‘agra’, fatta di asprezza e
isolamento”, ha commentato il presidente del Trento Film
Festival Mauro Leveghi.
    La Genziana d’oro Miglior film di alpinismo, popolazioni e
vita di montagna – Premio Cai va al film “Le fils du chasseur”
della regista svizzera Juliette Riccaboni, con una menzione
speciale per Marmolada – Madre Roccia; la Genziana d’oro Miglior
film di esplorazione o avventura – Premio “Città di Bolzano” a “The Great White Whale” di Michael Dillon; le Genziane d’argento
Miglior contributo tecnico-artistico al corto animato “Body of a
Line” di Henna Taylor e Miglior cortometraggio a “Postcards from
the Verge” di Natalia Koniarz , con una menzione speciale a “Silent Panorama” di Nicolas Piret. Premio della Giuria a “Diciassette” dello svizzero Thomas Horat.
   

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