lunedì, 5 Maggio 2025
ChatGpt, prossima versione sarebbe indistinguibile da uomo

(ANSA) – ROMA, 31 MAR – Nonostante la richiesta di uno stop
di sei mesi da parte dei pionieri della Silicon Valley, non si
fermano i progetti di ChatGpt. Il software di intelligenza
artificiale, di cui oggi il Garante italiano per la protezione
dei dati personali ha disposto il blocco finché non rispetterà
la disciplina privacy, nei prossimi mesi potrebbe diventare
indistinguiibile da un essere umano con l’aggiornamento numero
5. Intanto, l’azienda che ha creato la piattaforma, OpenAi, deve
rispondere ad una denuncia rivolta alla Federal Trade Commission
americana A svelare il progetto di ChatGpt-5 è stato lo sviluppatore
Siqi Chen che ha dichiarato su Twitter di aver appreso che la
nuova versione del software, che sarebbe rilasciata il prossimo
inverno, dovrebbe raggiungere l’Agi, acronimo di artificial
general intelligence, cioè la capacità di un programma di
pensare e agire esattamente come una persona. Ergo, parlare con
ChatGpt-5, tra qualche mese potrebbe assomigliare sempre di più
al parlare con un essere umano.
OpenAI, la società che ha lanciato il software ChatGpt,
dovrà affrontare intanto negli Stati Uniti una denuncia rivolta
alla Federal Trade Commission: è stata sporta dalla società di
ricerca senza scopo di lucro Center for AI and Digital Policy e
chiede all’agenzia americana di far sospendere a OpenAi
l’implementazione commerciale di modelli linguistici di grandi
dimensioni come ChatGpt. L’associazione definisce Gpt-4,
l’ultima versione del software, “di parte, ingannevole e con un
rischio per la privacy e la sicurezza pubblica”.
Come faremo a distinguere il vero dal falso? “Già oggi è
molto difficile. Dobbiamo accettare di vivere in un mondo
falsificato e sempre più facilmente falsificabile, ora basta
saper descrivere una scena per vederla realizzata. Quindi
dobbiamo imparare a decodificare questa nuova realtà e ad
analizzare le notizie, prima di condividerle in rete. In questo
penso che la scuola dovrebbe dare il suo contributo”, è il
parere dio Vincenzo Cosenza, esperto di innovazione e autore del
blog Vincos. (ANSA).