domenica, 4 Maggio 2025
John Yoko vanno a New York, il Lennon da scoprire

(di Alessandra Magliaro) Cosa non si è detto, visto, scritto
dei FabFour, del loro addio (‘The Beatles: Get Back’ di Peter
Jackson nel 2021 è stato solo l’ultimo degli approfondimenti),
di Yoko Ono rovina Beatles, eccetera eccetera? Eppure ‘One to
One: John & Yoko’ getta nuova luce ed è un documentario da non
perdere.
Diretto dallo scozzese Kevin MacDonald con Sam Rice-Edwards è
una vera e propria immersione nei poco esplorati anni newyorkesi
di Lennon ormai separato dai Beatles.
Il film dopo l’anteprima mondiale fuori concorso alla Mostra del
cinema di Venezia e ad altri festival arriva come evento
speciale al cinema dal 15 al 21 maggio con Nexo Studios.
Il regista ha potuto accedere all’archivio Lennon e alla
Lennon’s Estate e ricostruire l’esperienza della coppia che tra
musica, concerti benefici, manifestazioni partecipava alla vita
culturale della città e soprattutto a quella politica. Erano gli
anni della guerra in Vietnam, dei cortei dei giovani che
chiedevano stop the war e peace now – scene e frasi
drammaticamente attuali – del presidente Nixon da boicottare ma
che invece veniva rieletto, del governatore razzista
dell’Alabama George Wallace oggetto di un attentato che infiammò
l’America.
Ci sono quadretti familiari teneri e inediti come quando si vede
John Lennon che fa fare l’aeroplanino in aria al figlioletto
Sean appena nato e poi lo porta a spasso mentre Yoko Ono gli dà
la pappa nella cucina dell’appartamento nel Dakota Building con
vista su Central Park.
Siamo nel 1971-1972, la coppia innamoratissima era arrivata
dall’Inghilterra, aveva preso casa al 496 di Broome Street a
Soho e al 105 di Bank Street al Village, trascorreva giornate a
letto, il famoso periodo peace and love, strimpellando,
cantando, intervenendo nei programmi tv, ma cominciava di fatto
una nuova vita. Fu allora che John e Yoko si impegnarono
pesantemente in cause politiche e realizzarono Some Time in New
York City, passato alla storia come il peggior album di Lennon
e soprattutto il concerto di beneficenza per la famigerata
Willowbrook State School per bambini con disabilità intellettive, che un’inchiesta tv aveva svelato come un istituto in pratica di detenzione pediatrica. Lennon e Ono (la cui
figlia Kyoko avuta dall’ex marito Anthony Cox, le era stata
sottratta con grande dolore) si buttano con generosità nella
realizzazione del concerto così come in altre cause, spesso
insieme all’attivista sociale Jerry Rubin e al padre beatnik
Allen Ginsburg, tentando di coinvolgere anche un recalcitrante
Bob Dylan e quegli slanci sono forse una delle belle scoperte
del documentario. One to One ebbe luogo al Madison Square Garden il 30 agosto
1972, l’unico concerto completo che Lennon tenne dopo aver
lasciato i Beatles e prima che venne ucciso da un fan
squilibrato sotto casa l’8 dicembre 1980.
Il film è il racconto di anni irrequieti per l’America, per
Lennon e Yoko (femminista della prima ora partecipa alla prima
storica riunione, 1971), tra pubblico e privato. E poi però c’è
la musica Imagine, Looking over from my hotel window, Hound
Dog, Come together, 39, Mother e tante altre.
“L’idea del film – ha detto Kevin MacDonald – è stare con loro,
come seduti nella loro casa, c’è intimità, c’è la storia del
dolore di Yoko che cercava la figlia e c’è anche la loro
vulnerabilità di famosi, ricchi, generosi e idealisti che
volevano fare la rivoluzione ma poi disillusi pensarono alle
piccole cose da cambiare, come far star meglio i bambini della
Willowbrook School”. E poi si restituisce dignità a Yoko Ono
(tema divisivo dagli anni ’60): “Questo film . ha concluso
MacDonald – ha dato a Yoko la possibilità di essere vista,
uguale a John”.
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