L’isola degli idealisti, la borghesia che vuole redimere i ladri

(di Francesco Gallo) “Essendo di Ferrara ho amato questo
testo per la metafisica, il tempo sospeso e le nebbie
immaginando che potevo raccontare questa storia noir con quei
risvolti rosa dello Scerbanenco degli anni Quaranta e Cinquanta
dove è forte l’ introspezione dei personaggi”. Così all’ANSA
Elisabetta Sgarbi parlando de ‘L’isola degli idealisti’, romanzo
dello scrittore nato a Kiev da cui ha tratto il film omonimo già
in concorso alla Festa di Roma e ora in sala dall’8 maggio
distribuito da Fandango.
    “Mettere in scena poi il primo Scerbanenco, che non era
quello più noto – continua la regista-editrice – , mi piaceva
perché era più difficile e ho amato anche l’unità di luogo dove
vivono questi signori che sono come fuori dal mondo e dove
irrompono due giovani ladri. Inizia così tra questi due mondi un
dialogo che porta a dei cambiamenti dall’una e dall’altra parte.
    I ladri portano la vita in questa famiglia che abita in questa
villa piena di opere d’arte sull’Isola delle ginestre e questi
borghesi propongono da parte loro un corso di educazione con la
promessa di non denunciarli alla polizia”.
    Siamo negli anni Sessanta e sull’isola in una fredda notte di
gennaio arriva appunto una coppia di giovani ladri piuttosto
raffinati, Beatrice Navi e Guido Cenere (Elena Radonicich e
Renato De Simone). I due entrano nella grande villa dove trovano
il proprietario Antonio Reffi (Renato Carpentieri), anziano ex
direttore d’orchestra e i suoi due figli Carla e Celestino
(Michela Cescon e Tommaso Ragno). La prima è una scrittrice di
successo e lui invece un ex medico con la passione per la
filosofia e la matematica. Quando i due ladri vengono scoperti
dai padroni di casa, Celestino decide di non denunciarli a
patto che accettino di restare a vivere con loro. E questo con
l’idea di educarli e fargli cambiare vita, ma accadrà
esattamente il contrario.
    “Io che sono un attore molto sensibile alla lingua ho apprezzato
questo testo perché è scritto non nel solito inglese, ma in
Italiano, in una lingua letteraria difficile da recitare, ma che
dà poi grandi soddisfazioni” aveva detto alla Festa di Roma
Tommaso Ragno che interpreta Celestino, il vero artefice del
patto scellerato con i ladri.
    Tratto dall’omonimo romanzo di Giorgio Scerbanenco, pubblicato
per la prima volta nel 2018 da La Nave di Teseo, il film è stato
scritto dalla stessa Elisabetta Sgarbi insieme a Eugenio Lio e
prodotto da Bibi Film e Betty Wrong con Rai Cinema.
    Frase cult del film e sintesi perfetta dell’incontro di due
mondi quella detta da Celestino ai due fuorilegge Beatrice e
Guido: ”Non ho mai ospitato ladri braccati dalla polizia”.
   
   

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