mercoledì, 30 Aprile 2025
Aifa, in arrivo da Ema 112 nuovi farmaci, 31% sono antitumorali

Dall’Alzheimer agli antitumorali,
un’ondata di nuovi farmaci è in arrivo entro l’anno. Dopo il
2024 è infatti atteso un altro anno record con l’approvazione di
112 nuovi medicinali da parte dell’Agenzia europea dei
medicinali (Ema), di cui 57 contenenti nuovi principi attivi. Di
questi 27 per le malattie rare. Il 31,6% dei farmaci in
valutazione sono antitumorali. Attesi inoltre nuovi vaccini
contro pertosse, virus sinciziale e Chikungunya. Le novità sono
illustrate nel rapporto ‘Horizon Scanning 2025’ appena
pubblicato da Agenzia italiana del farmaco (Aifa).
Dopo un 2024 record di medicinali autorizzati rispetto
all’anno precedente, anche il 2025 si avvia dunque a confermare
l’onda lunga dei nuovi farmaci, che con il via libera dell’Ema
si apprestano a migliorare le prospettive di cura, soprattutto
in campo oncologico e neurologico. In ambito onco-ematologico è
appena stato approvato dall’Ema un nuovo farmaco contro il
mieloma multiplo, recidivante e refrattario e si è in attesa di
parere per un medicinale per il trattamento della leucemia
linfoblastica acuta a cellule B refrattaria o recidivante.
Atteso entro l’anno il semaforo verde anche per la prima terapia
genica contro il tumore alla vescica ad alto rischio, che non
risponde ad altri trattamenti, e per altri medicinali contro
melanoma, tumore polmonare e tumore della mammella. Una parziale
frenata si registra invece per i nuovi farmaci contro
l’Alzheimer. Riguardo al Donanemab, medicinale destinato al
trattamento della malattia in stato precoce, l’Ema ha ritenuto
che “i benefici non fossero sufficientemente grandi da superare
il rischio di eventi potenzialmente fatali dovuti ad anomalie di
imaging correlate all’amiloide, che comportano gonfiore e
potenziali emorragie”. La Commissione europea ha invece
confermato l’autorizzazione all’immissione in commercio di
Lecanemab, l’altro farmaco di nuova generazione indicato per le
forme precoci di Alzheimer, su cui l’Ema aveva espresso a
novembre parere favorevole.
Atteso invece l’esito della valutazione dell’Ema per
Blarcamesine, il farmaco che in base agli studi sperimentali ha
migliorato le capacità cognitive del 14% dopo 70 settimane di
trattamento. La capacità di svolgere le attività della vita
quotidiana è migliorata dell’8% nello stesso sottogruppo di
pazienti.
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