’12 Comuni 100 Pasolini’. I Castelli della Sapienza ricordano PPP

Oltre venti pannelli dal titolo “Cinema di poesia” per ricordare Pier Paolo Pasolini attraverso il suo percorso di autore e regista cinematografico con manifesti, foto di scena, parti di sceneggiatura, frasi con le quali si sostanzia la sua scelta del cinema come mezzo per mettere in immagini il suo sguardo poetico e critico sul mondo. L’evento caratterizza la manifestazione “12 Comuni 100 Pasolini”, promossa dal Consorzio “I Castelli della Sapienza” e realizzata con il contributo della Regione Lazio e di Lazio Crea, con il patrocinio di Nuovo Imaie e in collaborazione con il Forum Europeo.


Angelo Rossi, presidente Consorzio ‘I Castelli della Sapienza’

“La rassegna – spiega Angelo Rossi, presidente del Consorzio I Castelli della Sapienza – farà un tour espositivo del territorio dei Monti Prenestini e Lepini, presso i Comuni che fanno parte del Consorzio “I Castelli della Sapienza”: Artena, Carpineto Romano, Cave, Colonna, Gallicano nel Lazio, Genazzano, Labico, Lariano, Paliano, Poli, Valmontone, Zagarolo. Cinema, poesia, dibattito e scandalo: ventuno pannelli attraverso i quali, grazie al contributo di Lazio Crea e con l’impegno del Consorzio I Castelli della Sapienza, abbiamo riportato l’attenzione su un grande intellettuale dello scorso secolo, in occasione dei cento anni dalla sua nascita”.

 “L’idea è quella di recuperare, seppur parzialmente, l’eredità artistica e intellettuale di Pier Paolo Pasolini, con l’obiettivo di suscitare l’interesse nei più giovani e di vivacizzare l’attività culturale all’interno dei comuni in cui verrà ospitata la mostra – afferma Tonino Tosto, curatore della Mostra -. Con i suoi film, che non sono disgiunti da poesie, romanzi, polemiche, Pasolini agisce da intellettuale libero, capace di rappresentare gli ultimi nei loro luoghi degradati e dimenticati, di fustigare costumi e scelte politico-sociali che stanno per cambiare definitivamente la vita del Paese e degli italiani. Pasolini con una parte della sua filmografia – che ritroviamo in questa mostra – mette a nudo vizi e pregiudizi e critica a ‘viso aperto’ l’atteggiamento bigotto e conservatore nei confronti del sesso. ‘Non c’è limite alla libertà di espressione e di rappresentazione: non ci può essere limite. Anche il sesso nella sua estrema e indifesa nudità – che è parte immensa della vita reale – ha diritto di essere espresso e rappresentato”.

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